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Chi ha paura dei social media?

7 settembre 2009

I social media hanno dato un grande potere alle persone e il controllo della comunicazione è già passato dalle marche ai consumatori, le aziende sanno che si parla di loro, dei loro prodotti e dei loro servizi che lo vogliano o no; superare il timore della perdita del controllo, del confronto e delle critiche dei consumatori implica innanzitutto un cambiamento culturale del management con un approccio strategico e una metodologia professionale.

Circa il 90% dei manager crede che il social marketing sia efficace nel costruire notorietà e generare traffico sui siti e sempre più intendono aumentare gli investimenti sui canali sociali (Marketing Sherpa 09). Ma percentuali a parte, quando presentiamo un programma di social marketing non dobbiamo sottovalutare che confrontarsi con i consumatori negli spazi sociali significa per l’azienda impegnarsi in un diverso tipo di comunicazione a cui era abituata, per  intraprendere un dialogo diretto e trasparente, una relazione senza intermediari, senza spot, senza rassicuranti GRPs.

La carenza di uno staff competente, l’incapacità di misurare il ROI in modo univoco, la complessità tecnica, la non rilevanza per il proprio mercato, la mancanza di una voce specifica di budget, sono spesso le motivazioni addotte e che, reali o presunte, comunque devono essere risolte per poter avviare un programma di social marketing efficace.

Il nuovo impegno dell’azienda diventa il nostro impegno per accompagnarla negli spazi sociali con un programma ben pianificato; sviluppare un programma di social marketing significa sviluppare una voce sociale coerente con l’identità aziendale, attraverso una metodologia affatto improvvisata e che richiede ricerca, strategia, creatività. Un processo che in TheGoodOnes inizia con alcune domande “Dov’è l’azienda oggi, dove vuole andare, chi sono i suoi interlocutori?” per proseguire con la selezione dei canali e dei modi più adatti per interagire con la propria audience. Il nostro processo si sviluppa in 7 fasi:

  1. ANALISI DEL PASSAPAROLA
  2. PIANIFICAZIONE STRATEGICA
  3. VOCE SOCIALE DELLA MARCA
  4. ARCHITETTURA SOCIALE
  5. CAMPAGNA RELAZIONALE
  6. NUTRIMENTO DELLE RELAZIONI
  7. ANALISI E VALUTAZIONI

In questo modo il social marketing può offrire la concreta opportunità di una relazione diretta con i propri consumatori, e le aziende possono imparare dall’ascolto e dall’osservazione, espandere la base dei propri affezionati, costruire e migliorare la propria reputazione, creare interesse su prodotti e servizi, ispirare una relazione duratura e fedele.

2 commenti leave one →
  1. 25 settembre 2009 13:42

    Concordo appieno! Direi che i punti che hai toccato sono decisamente nevralgici.
    Contenuti+costanza+interazione+no improvvisazione+comprensione del funzionamento interno della piattaforma.

  2. Francesco Tedeschi permalink
    9 novembre 2009 16:31

    Non posso che concordare anche io.
    In ogni caso sta crescendo la consapevolezza che il cambiamento è in atto… e quando arriva un cambiamento è meglio cavalcarlo che cercare di resistere 😉

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